sabato 11 giugno 2011

Si scrive velocità, si legge Bugatti Veyron

Nonostante il suo nome non vi suoni familiare, Ettore Bugatti è stato uno dei pionieri dell'automobilismo sportivo del ventesimo secolo, egli infatti è il fondatore dell'omonima casa Bugatti nata nel 1909 a Molsheim, nell'attuale Francia (la casa automobilistica infatti è "ritenuta" francese, e non italiana come sembrerebbe giusto pensare).
Con le sue auto cominciò ben presto ad ottenere buoni risultati nelle più prestigiose corse del tempo, ma col passare degli anni, e dopo la perdita del figlio, le cose non andavano più tanto bene dato che le sue vetture utilizzavano componentistiche ormai superate, fragili ed inaffidabili. La seconda guerra mondiale inoltre non giovò certo al giovane Ettore che fu costretto a chiudere i battenti subito dopo la fine degli scontri, verso i primi anni '50.
Bugatti Type 41 Royale
Tuttavia i suoi modelli, che all'epoca non furono troppo "notati" dato il prezzo elevato, sono oggi alcuni dei pezzi più prestigiosi tra le auto d'epoca, basti solamente citare la bellissima Bugatti Type 41 Royale, che, solo per darvi un'idea, oggi ha un valore stimato attorno agli 8 milioni di euro.
Il marchio comunque non tramontò definitivamente, e trovò di nuovo splendore nei primi anni '90 quando Romano Artioli rilevò l'azienda e comincio la produzione della EB110, hypercar dalle prestazioni che le rivali dell'epoca come la Lamborghini Diablo, non potevano neanche immaginarsi. Dopo qualche tempo però le vendite non riuscivano a coprire gli elevati costi di produzione della vettura ed inesorabilmente fu dichiarato ancora una volta il fallimento.
Bugatti EB110
A questo punto entra in gioco la Volkswagen, che credendo in un futuro più roseo acquisisce i diritti del marchio, e solo nel 2005, dopo anni ed anni di progettazione e problematiche di vario genere, viene presentata una vettura a dir poco stupefacente.
Si tratta della Bugatti Veyron, l'auto più veloce al mondo, capace oggi con la sua versione più evoluta, la SS (supersport), di raggiungere i 437 km/h con uno 0-100 in soli 2,3 secondi.
No, avete letto bene, quattro/cento/trenta/sette chilometri orari di velocità massima.
Come ci riesce?
Prendete 2 Porsche 911 Turbo ed unitele, poi prendete 10 radiatori per raffreddare tutti i componenti, 4 turbocompressori,  fate sviluppare pneumatici appositi dalla Michelin per viaggiare a velocità proibite, ed ancora aggiungete uno spoiler a comando idraulico da affiancare agli enormi freni carboceramici e otterrete all'incirca 1001cv, che è la potenza erogata dalla Veyron.
Non è stato facile comunque per gli ingegneri far andare a braccetto tutti i pezzi montati, ne sono la testimonianza i numerosi prototipi creati dal 1999 fino al debutto nel 2005 quando il bolide è stato ritenuto all'altezza di affrontare le strade pubbliche.
Quest'auto infatti monta un motore W16 con una cilindrata di 7.993 cc e consumi talmente alti che il suo serbatoio di 100 lt, alla velocità massima, si svuota in soli 12 minuti!
Bugatti Veyron
Ma come far raggiungere all'auto  prestazioni così alte è stato l'ultimo dei problemi. Adesso bisognava escogitare qualcosa per fermare la Veyron proiettata a simili velocità.
I già giganteschi freni con struttura in carboceramica si rivelarono insufficienti e fu così necessario intervenire sull'aerodinamica. Questo problema venne risolto, come abbiamo detto prima, grazie ad un particolare e sofisticatissimo spoiler a comando idraulico che tramite i segniali ricevuti dalle diverse cetraline regolava l'inclinazione permettendo alla vettura arresti fulminei.
Alcuni credono che la Veyron sia "tutto fumo e niente arrosto" dato che, a causa del suo peso abbastanza elevato, tra le curve non è così incisiva come sui rettilinei e di conseguenza non adatta alla pista.
 In ogni caso pochi fortunati hanno avuto la possibilità di guidarla oltre ai ricchi proprietari e agli sviluppatori, visto che il prezzo "base" è molto vicino ai 2 milioni di euro. Quindi non possiamo di certo trarre conclusioni affrettate e banali.
L'unica cosa che possiamo fare peró, è confermare che si tratta di un vero e proprio capolavoro ingegneristico che probabilmente resterà alla storia per i "numeri" da capogiro che ci sa offrire e che nessun'altro costruttore osa avvicinare.

A questo link trovate la prima parte (su tre) di un documentario sulla realizzazione della Veyron:
http://www.youtube.com/watch?v=6MNbrU1LQCw

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